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Storie dei Vico Lovers. Ettore Guidetti ci racconta la sua vita da Expat!

Ettore Guidetti volley

Ciao Vico Lovers, continua il nostro appuntamento sulle vostre storie di vita expat. Perché si sa, quando si vive all’estero l’unione fa la forza – anche solo per scambiarsi contatti di amicizia, consigli culinari o modi in cui acquistare prodotti introvabili.

Cosa significa essere un italiano all’estero?

Gli italiani sono unici e singolari al mondo. Un italiano all’estero lo si riconosce dalla sua voglia e bisogno di caffeina, mentre vaga alla ricerca di un espresso o si emoziona dinanzi ad un sugo pronto Barilla.

Un italiano all’estero non si accontenterà mai della carbonara con la pancetta, della pizza con l’ananas o degli spaghetti già pronti in scatola. Piuttosto cucinerà ragù e penne al tonno fino al prossimo ordine di cibo italiano.

Spesso espatriare diventa necessario per migliorare le proprie condizioni di vita; il proprio benessere economico, ma anche per inseguire e realizzare un sogno nel cassetto. Come già sapete, abbiamo chiesto ai nostri Vico Lovers di raccontarci perchè hanno scelto di vivere all’estero e quali sono i loro sogni da expat, rispondendo ad una mini intervista. Questo mese raccontiamo la storia di un Vico Lover che si è particolarmente distinto all’estero: Ettore Guidetti.

 

 

scheda ettore guidetti

Ettore Guidetti, vita da Expat in Svezia!

Ettore Guidetti proviene da una famiglia di allenatori e inizia la sua carriera professionale da giovanissimo. Nel 1999 era vice di suo padre al Volley 2000 Spezzano. Succesivamente lavora con la Polisportiva Solierese e poco dopo arriva in finale di Coppa Italia di Serie A2.

Il suo iter lavorativo prosegue al fianco della Pallavolo Spes Matera e nel 2005 inizia la sua avventura alla guida del Sassuolo Volley trasferendosi poi al Jogging Volley Altamura. Dal 2009 viene ingaggiato prima dal Verona Volley Femminile, poi ritorna ad allenare la Robur Tiboni Urbino Volley, per poi ritrovarsi presso Casa Modena Serie A1.

Ettore Guidetti ha modo poi di assumere l’incarico dell’Idea MT Motori di Bologna serie B1 con cui raggiunge i playoff e riveste perfino il ruolo di primo allenatore del Fnera Chieri 76. La sua carriera professionale non si arresta e nonostante la pandemia Covid 2019 anche nella stagione in corso guida la Volley Talmassons, squadra vincitrice del girone di campionato.

Ad oggi Ettore lavora dal 2019 come primo allenatore della Nazionale Femminile Seniores Svedese con il quale ha raggiunto ottimi traguardi e tante soddisfazioni. Nel 2021 diventa anche Capo allenatore della Nazionale Juniores under 19 Femminile al NEVZA ottenendo un prestigioso Argento.

Lo abbiamo intervistato in quanto Expat del mese. Di seguito vi riportiamo ciò che ci ha rilasciato l’allenatore Ettore Guidetti;

Come è stato arrivare in una nuova nazione, che impatto ha avuto a livello non solo lavorativo ma anche culturale?

Ho iniziato nell’estate del 2019 ad allenare la Nazionale Femminile Svedese Senjores. L’inizio è stato subito molto positivo, la Svezia è una Nazione veramente accogliente, il fatto poi che tutti parlino un ottimo inglese mi è stato di grande aiuto, avevo già allenato all’estero (Polonia) ma devo dire che poter da subito comunicare con tutti è stato molto utile. Ora vivo in una casetta in campagna e devo dire che mi trovo benissimo.

Qual è la differenza più grande tra italiani e svedesi secondo lei? C’è qualcosa che dovremmo imparare da loro e/o viceversa?

La principale differenza è che gli Svedesi mettono in pratica un consiglio come se fosse una norma, noi le norme le consideriamo alla stregua di consigli. Durante il picco di pandemia le mie ragazze si lavavano le mani cantando la strofa di “Mamma Mia” degli Abba perché in televisione avevano detto che durava circa un minuto, e lo facevano tutte.

Cosa manca di più dell’Italia quando si vive all’estero?

Quello che manca di più è la famiglia, gli amici.

Qual è il prodotto italiano a cui non può proprio rinunciare?

In questo momento ambisco alla “cintura nera di carbonara” quindi per me il guanciale è indispensabile, e purtroppo, introvabile all’estero.

Fare l’allenatore è sempre stato il suo obiettivo o da piccolo aveva un altro sogno nel cassetto?

Da piccolo volevo fare il giocatore di serie A di pallavolo, purtroppo sono rimasto alto “un metro e un citofono” e mi sono riciclato come allenatore, piano B in sostanza.

Quale consiglio potrebbe dare ai ragazzi che vogliono realizzare il loro sogno nel periodo storico in cui viviamo? Andare all’estero quanto può aiutare?

Il mio consiglio ai ragazzi è di uscire dalla zona di comfort e fare la pazzia di uscire, di provare nuove esperienze in Europa e nel mondo. Può solo fare bene ed aiutare a crescere tanto.

 

ettore guidetti volley
Ettore Guidetti, Allenatore Expat! – Fonte Immagine: VicoFoodBox

Ti senti nostalgico perché sei all’estero e hai voglia di cibo italiano?

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