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Spreco del cibo: ecco cosa comporta e perché puntare su consumi più sostenibili

Spreco di cibo- come evitarlo

Lo spreco alimentare è un fenomeno di portata mondiale, che non riguarda solo il consumatore finale ma tutta la filiera produttiva. In Italia i volumi di cibo inutilizzato sono altissimi, ma gli ultimi dati mostrano segnali di cambiamento positivi. In questo articolo cerchiamo di affrontare un tema a noi molto caro proponendoti alcune soluzioni per questo fenomeno. E ti presentiamo anche la nostra iniziativa sociale per festeggiare insieme la Giornata della Terra. Buona lettura!


non c'è spazio per lo spreco

Oltre a soddisfare un bisogno fisiologico, il cibo è anche uno dei piaceri della vita più apprezzati, con cui dare sfogo alla propria creatività in cucina e, al contempo, mantenere il corpo in salute. Tuttavia, l’utilizzo indiscriminato di cibo porta inevitabilmente al fenomeno dello spreco. Quando si parla di spreco alimentare si fa riferimento alla perdita e/o al deterioramento del cibo considerato ancora buono per essere consumato dall’essere umano. Secondo una ricerca effettuata dalla FAO, l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura, ben 1/3 del cibo prodotto viene di fatto sprecato. Si tratta di un fenomeno di proporzioni quindi davvero importanti, è uno dei problemi più gravi che riguarda non solo il nostro Paese, ma tutto il mondo. E se da un lato i Paesi più sviluppati tendono a buttare una buona parte del cibo disponibile, dall’altro vi sono altre realtà che si trovano in condizioni di indigenza, o in altre parle, soffrono la fame.

Cause e fasi dello spreco alimentare

Alla base dello spreco alimentare ci sono diverse cause: se il fattore domestico è il primo a venire in mente non bisogna ignorare le altre cause, legate, possiamo dire, all’urbanizzazione e della globalizzazione. In questo senso, va innanzitutto va indagata l’allungamento della filiera produttiva: la distribuzione è divenuta più lunga e quindi vi sono maggiori probabilità che una parte del cibo venga perso durante il trasporto o durante il deposito nei magazzini. Oppure semplicemente danneggiato. Con lo sviluppo della grande distribuzione organizzata, infatti, sono emerse nuove necessità, connesse a garantire una qualità migliore del cibo esportato e a tutelare i consumatori; tutto ciò comporta la produzione di quantità maggiori di prodotto, che per una parte è destinato ad essere scartato (e quindi buttato) se non risulta “perfetto” per la commercializzazione.


 

Spreco del cibo, spreco di risorse

Un altro aspetto importante, riguardo la filiera produttiva è che quando si parla di spreco alimentare non ci riferisce mai e soltanto al cibo in senso stretto, ma anche anche a tutte le risorse che sono state utilizzate per produrlo, distribuirlo e commercializzarlo. Ed ecco come questo spiacevole fenomeno assume proporzioni ancora più significative e trasversali, che riguardano sia l’aspetto etico e di giustizia sociale che l’impatto ambientale vero e proprio. Un dato che deve far riflettere e, ci auguriamo, possa condurci verso un profondo cambio di rotta al più presto.


Anche Ross odia lo spreco alimentare

 

Spreco alimentare in Italia: numeri da spavento ma anche qualche segnale positivo

Dati recenti ci dicono che lo spreco alimentare in Italia ammonta a oltre duecento mila tonnellate all’anno, con una spesa di circa dieci miliardi di Euro. Nonostante questi numeri possano spaventare, sembra che nel nostro Paese si stia diffondendo una consapevolezza sempre maggiore verso un consumo più responsabile. Qualche segnale positivo, infatti, arriva dal Rapporto 2020 sullo spreco alimentare presentato dalla società Last Minute Market dell’Università di Bologna, è emersa una riduzione delle perdite alimentari del circa il 25%. Sicuramente per invertire la rotta, c’è ancora tanto da fare. Ecco allora qualche consiglio utile che puoi mettere in pratica subito.

 

Consumi sostenibili: cosa puoi fare tu

Una volta compresa la portata dello spreco alimentare, occorre capire come poter cambiare in modo sostenibile. Per quanto abbiamo messo in risalto i problemi legati alla produzione e alla distribuzione degli alimenti, crediamo fortemente che il consumatore finale possa giocare un ruolo fondamentale. Noi di Vico Food Box crediamo che il cambiamento debba partire dalle nostre abitudini quotidiane e nella migliore delle ipotesi svilupparsi tramite iniziative sociali, così da coinvolgere una parte sempre maggiore della comunità. Quanto al comportamento di ogni singolo cittadino, ecco qualche buona abitudine da attuare:

  • comprare cibo in quantità proporzionate alla capacità di consumo;
  • controllare spesso le date di scadenza e ordinare i prodotti in dispensa in base a quale scade prima;
  • cucinare quantità non eccessive e, se dovessero rimanere degli avanzi, impegnarsi a consumarli in un secondo momento;
  • conservare il cibo in modo adeguato, sia in frigorifero che in dispensa;
  • condividere le preparazioni nel caso in cui non si abbia la possibilità di consumarle tutte.

 

La giornata Mondiale della Terra

A proposito di iniziative sociali invece, te ne presentiamo subito una: quella di Vico Food Box per la Giornata Mondiale delle Terra. Dal 16 al 23 Aprile trovi tanti prodotti in super offerta. Divertiti a preparare ricette creative e mi raccomando non sprecarne neanche una briciola! Guarda la pagina dedicata e unisciti a noi!

In conclusione

Cambiare il nostro personale modo di vivere porta a cambiamenti molto ampi e più vantaggiosi per tutti. Come abbiamo visto, lo spreco del cibo è un fenomeno che ha molteplici ripercussioni, relative non solo la sostenibilità ambientale, ma anche all’economia e alla salute. Pertanto, è possibile essere dei consumatori consapevoli e attuare delle soluzioni green per abbracciare scelte di vita che siano responsabili per sé e per il mondo.

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