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Ciao Vicolovers!
In Italia ci stiamo preparando al Carnevale, la festa in cui, come dicono i bambini, “ogni scherzo vale“. Anche voi? Oggi vi spieghiamo tutto ciò che c’è da sapere per trascorrere un Carnevale all’italiana.
Il termine “Carnevale” deriva dalle parole latine “carnem levare“, cioè “eliminare la carne” e sta a simboleggiare l’ultimo giorno prima della Quaresima, il periodo in cui, secondo la religione cattolica, non si può mangiare la carne (40 giorni prima della Pasqua). Per tale motivo, il Carnevale è una festa mobile e non ha una data fissa. Il conteggio lo si fa ogni anno in base a quando ricorre la Pasqua.
Carnevale è una festa che risale all’antica Roma dove si era soliti festeggiare “i Saturnali“, giornate di festa in cui avveniva il risveglio della terra. Risate e rovesciamento dell’ordine portavano “fecondità e fortuna”, un po’ come le feste dionisiache della civiltà greca. Nella pratica, tutti si davano alla pazza gioia: si dedicavano allo scherzo, ai giochi, si liberavano dall’inibizione, obblighi e impegni morali e ci si travestiva proprio perché così tutti erano uguali e non c’erano differenze tra ricchi e poveri. Le maschere, simbolo del Carnevale, sono nate proprio così. D’altronde, ridere sconfiggeva la morte.
Negli anni, il Carnevale ha subito dei cambiamenti; già con l’arrivo del Cristianesimo è diventato più tranquillo ed è stato associato alla religione. Durante gli anni del rinascimento si sono diffusi i carri carnevaleschi a Firenze, Roma, Bologna, Mantova, Ferrara, attraverso i quali le Signorie esprimevano la loro grandezza. Nel Settecento, grazie alla commedia dell’Arte di Goldoni, si sono diffuse anche le maschere di carnevale, curate in ogni dettaglio. Da quel momento in poi, ogni città ha espresso le proprie caratteristiche in forma ironica:
Meneghino è di Milano; Arlecchino, Colombina e Pantalone sono veneziani, Sor Tartaglia e Rugantino sono romani, Pulcinella è napoletano. Tra i carnevali italiani più importanti, vi consigliamo di visitare almeno una volta nella vita quello di Venezia, famoso in tutto il mondo con i suoi costumi sfarzosi e di Viareggio con i suoi carri allegorici. Inoltre, non mancano le bontà culinarie: le “chiacchiere” (o bugie), le frittelle (o castagnole) ripiene di crema pasticciera, zabaione o cioccolato, le graffe.
Per gli italiani all’estero è importante ricreare il carnevale italiano, soprattutto perché la tradizione dei carri e delle maschere è molto sentita. In alcune nazioni, come ad esempio in Germania, in Olanda, si festeggia – in altre meno. La necessità di festeggiare e ritrovare un legame nelle tradizioni porta comunità di italiani all’estero a incontrarsi e festeggiare insieme.
In occasione del Carnevale ci teniamo a presentarvi le iniziative di una realtà no-profit come quella dello Stivaletto a cui anche noi di Vico Food Box aderiamo e supportiamo. Si tratta di una vera e propria comunità di professionisti dell’educazione, mamme e papà madrelingua italiana che collaborano, nella città di Amsterdam, per dare opportunità ai bambini di stare insieme, divertirsi attraverso il gioco, la musica, la lettura e condividere il piacere di parlare in lingua italiana. Organizzano corsi per bambini e ragazzi da 0 a 10+ anni, workshop formativi con esperti per le famiglie, si confrontano con il mondo del lavoro, della scuola e dei servizi olandesi.
Lo stivaletto, Carnevale.
Lo Stivaletto, CarnevaleProprio in occasione del Carnevale organizzeranno ad Amsterdam una festa il 19 febbraio e Vico Food Box, che da tre anni è accanto agli italiani all’estero, prenderà parte all’iniziativa omaggiando gli invitati di dolci di carnevale (chiacchiere, sanguinaccio) e gadget Vico Food Box. E tu ci sarai? Ti aspettiamo!
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