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Come leggere le etichette dei vini

Vino italiano in Europa e UK

Con questo articolo continuiamo a esplorare il mondo dei vini per aiutare i nostri clienti a fare scelte di acquisto consapevoli e godersi i nostri prodotti con più gusto.

Il vino è tra i prodotti alimentari italiani più esportati all’estero. In Italia se ne producono moltissime varianti e in ogni regione puoi trovare vitigni tipici e cantine con metodi di produzione proprie. Perciò scegliere un buon vino senza essere un esperto può presentare qualche difficoltà. Soprattutto al supermercato, dove, a differenza del ristorante e dell’enoteca, non sei certo di trovare la giusta assistenza.

Noi lo sappiamo bene e per questo motivo abbiamo creato 2 guide per conoscere meglio i nostri vini rossi e i nostri vini bianchi. Con questo articolo vogliamo aggiungere una semplice ma utile precisazione alle nostre guide, facendo chiarezza sul significato delle sigle che si trovano sulle etichette.

Le avrai già notate. Parliamo di IGP, IGT, DOP, DOC e DOCG, quegli acronimi che ci indicano se una bottiglia proviene da una derivata zona geografica e ne presenta caratteristiche organolettiche tipiche. Queste sigle sono dunque denominazioni che ci garantiscono le qualità del vino.

IGP, IGT, DOP, DOC e DOCG: cosa significano queste sigle?

Vediamo nel dettaglio quali informazioni ci possono dare queste sigle sulla bottiglia che vogliamo acquistare.



Certificazioni IGP e DOP

IGP, Indicazione di Origine Protetta

Indica vini prodotti e/o elaborati in una determinata area geografica. Questo vuol dire che un determinato vino, pur lavorato nella zona indicata secondo metodologie specifiche, può provenire da una diversa regione o persino dall’estero. È un marchio attribuito dal’Unione Europea, quindi valido non solo in Italia.

IGT, Indicazione Geografica Tipica

è una classificazione Italiana, sotto la quale rientrano i vini prodotti in aree geografiche determinate ma generalmente vaste e che rispecchiano alcuni requisiti speciali: le uve da cui è ottenuto un vino IGT provengono per almeno l’85% esclusivamente da tale zona geografica, e possiede indicate caratteristiche organolettiche. Dal 2010 questa sigla è stata compresa nelle categoria IGP.

DOP, Denominazione di Origine Protetta

È un marchio attribuito dall’Unione Europea a tutti gli alimenti che presentano caratteristiche qualitative tipiche della zona in cui sono stati prodotti. In Italia sono ben 160 prodotti italiani registrati a marchio DOP.

DOC, Denominazione di Origine Controllata

Non è un vero marchio bensì una denominazione enologica che specifica un’area di produzione tipica e di piccole dimensioni. I vini che rientrano in questa categoria presentano caratteristiche tipiche della zona in cui vengono prodotti nel rispetto di una regolamentazione approvata con decreto ministeriale. Vengono infatti sottoposti ad analisi fisico-chimiche ed esami che ne verifichino le qualità organolettiche nel rispetto di tale regolamentazione. È una sigla storica, istituita a metà degli anni Sessanta. Dal 2010, come anche l’IGP e la DOCG, la denominazione DOC è stata ricompresa nel marchio Europeo DOP.

DOCG, Denominazione di Origine Controllata e Garantita

È una denominazione attribuita ai vini già riconosciuti come DOC da almeno 10 e ritenuti di pregio rispetto a vini analoghi effetto di fattori umani, storici e naturali.

Qualche esempio? Il Greco di Tufo Mastroberardino DOCG e il Lacryma Christi Rosso, Feudi di San Gregorio DOCG.

Come specificato, anche questa sigla dal 2010 rientra nel marchio DOP.


Un esempio di etichetta con sigla DOCG via: winenews.it

Classico, Riserva e Superiore: le altre denominazioni dei vini

Oltre alle queste denominazioni che ci indicano la zone di produzione, ti sarà capitato di leggere sulle etichette di questa bevanda alcolica termini come Classico, Riserva o Superiore.

Allora completiamo la nostra guida, vedendo nel dettaglio cosa indicano questi termini in enologia.

Classico: In enologia questo termine viene utilizzato per indicare i vini prodotti nel territorio di origine, il luogo più antico dove quel vino è nato. Ad esempio, il Chianti Classico è prodotto nei nove comuni del Chianti fra Firenze e Siena, dove questo vino è nato mentre il Chianti può provenire da altre province come Arezzo, Pistoia e Prato.

Riserva: È una denominazione che indica che il vino è stato sottoposto a un invecchiamento maggiore di quello che richiede la sua versione base.

Superiore: Sono vini con caratteristiche di grado alcolico maggiore, almeno 0,5% rispetto a quelli normali.

Bene, il nostro tour enologico tra single e denominazioni finisce qui. Speriamo possa trovarlo utile la prossima volta che ti trovi davanti a un’etichetta.

Ricordati che puoi acquistare vini bianchi, rossi, rosati e spumanti dal nostro e-commerce con spedizione in Europa. E se hai curiosità su questi o altri prodotti puoi sempre contattare il nostro servizio clienti tramite chat o mail.

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